venerdì 2 luglio 2010





sono passati un bel po' di anni da quel pomeriggio in cui Lasedia andò in piscina - lui non aveva il mare, poraccio - per passare qualche ora di tranquillità (!).
si tuffò in acqua, diede due bracciate e poi con un colpo di reni si girò indietro trovandosi a pancia in su, fece galleggiare gambe e braccia sul filo dell'acqua, lasciò che questa entrasse nelle orecchie e fanculo agli schiamazzi di quei marmocchi molesti.
in un attimo fu sordo in un mondo pieno di luce ma completamente ovattato. Gli venne naturale pronunciare il nome di Lattepiù ad alta voce, ma non sufficientemente forte da farsi sentire dalla gente.
"..."
non aveva mai fatto caso a come si percepisse nel corpo l'emissione di un suono quando le orecchie sono otturate. Lo sentiva solo dentro di lui, come se provenisse dal cervello e facesse il giro di tutto il corpo ma senza mai venire fuori.
"..."   "..."
"...".

Rimase un tempo indefinito in quella posizione a sussurrare al suo corpo il nome di lei, a farlo rimbombare dentro come se ogni organo avesse un paio di orecchie per sentirlo.
pareva un cretino, lo sapeva bene, ma poco importava.
Lo disse tante volte, e ancora e ancora, abbandonato sul letto di acqua, lontano anni luce da quel merda di casino.
Lasedia ebbe la certezza che quello fosse un contatto con lei quasi fisico. Ebbe la sensazione di incontrarla a metà strada su quel cielo, come se lei stesse facendo qualcosa di molto simile nello stesso momento a chilometri di distanza, nel mondo sordo tutto loro, grigio come il paradiso, dove l'unica parola domestica che avesse un significato era quel nome in comune di tre lettere "..." che entrambi usavano per chiamarsi.

3 commenti:

  1. Interessante racconto.. Ha uno sviluppo?Un saluto a te.

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  2. ah!al contrario, è la storia con meno sviluppi che sia mai stata raccontata! (così forse risponderebbero i diretti interessati, fossero reali)

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  3. dopo 3-4 letture ho capito che Lasedia è il maschio;quando vado a nuotare al largo e mi metto supino per riposare, parlo anch'io, ma dalla mia bocca esce solo turpiloquio calabrese doc insieme a frasi sconnesse;comunque il racconto è bello...

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