lunedì 31 maggio 2010


accidenti a te e a quando ho scritto e giurato che non avrei mai più invaso la tua dimora.


avrei voluto fare una comparsa teatrale come anonima nel tuo blog per commentare il tuo ultimo post.


vorrà dire che mi accontenterò di lasciarti scritta qui la mia gioia nel leggere quello che ho letto (ma io già lo sapevo da un informatore, tiè!, stronzo); hai visto mai che un giorno passando da queste parti tu possa trovarla (la mia gioia).


Sarai meraviglioso, già mi ti vedo.




domenica 30 maggio 2010

venerdì 28 maggio 2010

oggi mi sento più pigra di un intestino impomato da 4 giorni, che mi pesa persino alzare il culo dalla scrivania per andare a cazzeggiare a casa...
va beh, vado.
sto andando su e giù per le scale del centro congressi durante un allestimento.
sono efficiente, scattante, agitata, vestita bene.
ho un po' di occhi puntati addosso: gli allestitori, le hostess, i tecnici, qualche persona del posto.
il cliente e il mio capo non si sono ancora fatti vedere.
è quasi tutto pronto per l'accreditamento, le liste, la segreteria, hostess brieffate.
gli occhi puntati addosso aumentano. strano, ma forse oggi sono particolarmente in forma, me lo sento, mi piaccio.
io mi gonfio ancora di più, l'adrenalina pre-evento aumenta.
dò indicazioni, dispenso direttive, controllo che tutto sia a posto.
mai stata così in anticipo sui tempi.
passo in rassegna le hostess, che mi guardano anche quando sono più lontana da loro.
sarà ammirazione, penso.
occhi puntati addosso, qualcuno addirittura si gira al mio passaggio, che manco quando avevo 20 anni!, ma non me ne curo.
su e giù ancora per le scale, dentro e fuori dal centro congressi, il cellulare è ormai un'appendice permanente del mio orecchio sinistro.
i transfer da coordinare, quello dei cartelli che è in ritardo, la mamma un po' seccata che mi chiede se il ragazzino deve fermarsi a cena da lei.
e occhi ancora puntati addosso di chiunque incontri sulla mia strada, sempre di più.
finché una delle ragazze, quando mi avvicino per sistemarle il foulard, non trova il coraggio e, puntando un indice tremante verso la mia spalla, mi dice con vocina candida, finto stupore e malcelato ribrezzo:
"hai qualcosa quiiiii".
d'un tratto mi vengono i sudorini, mi passa tutta la vita davanti agli occhi e so che voglio morire prima ancora di scoprire cosa stia puntando il dito ingenuo curato con la french della bella figliola.
guardo la spalla e quello che vedo è raccapricciante: mai cagata di piccione è stata più grande e più trionfante di quella che si appoggia con madreperlacea disinvoltura sulla mia giacca nera.
dedico al piccione autore dell'art attack un solo pensiero che non riporterò su questa pagina per non turbare gli animalisti.
ho il magone, ma tento di non scompormi e riprendo in mano la situazione.
figura di merda? 
"no, tranquilla mia cara, è tutto calcolato. si usa dire "merda" perché un evento vada bene e io non lascio mai nulla al caso, non dimentico mai un dettaglio, nemmeno quello scaramantico".

giro i tacchi, sfilo la giacca, ma chissà perché da quel momento in poi il vago desiderio di essere una tartina del buffet mi tormenta per tutta la giornata.

martedì 25 maggio 2010


Kulmbacher_Dose-klein
Vi presento la nostra preferita, mia e del mio Signore&Padrone.
E' Lei che tutte le sere esce dal nostro splittatore e allieta le nostre cene.
A grande richiesta (soprattutto di Giapatoi, che ringrazio per avermi fatto notare che ho offerto una birra senza mai tirarla fuori dal frigo), la condivido con i compagni di blog.

KULMBACHER PILS
Grado alcolico: 4,9°
Provenienza: Kulmbach, Germania

Dal 'Cortile dei monaci' di Kulmbach, nel nord della Baviera, dove si fabbrica birra dal lontano 1300, arriva questa chiara, piacevole e fragrante, prodotta esclusivamente con puro malto d’orzo “seccato“ col metodo pilsner. Dalla candida e vaporosa schiuma, si passa all’aroma delicatamente erbaceo, per arrivare al gusto inizialmente dolce di malto che scivola nella rinfrescante secchezza del luppolo.


 





 

lunedì 24 maggio 2010


Roma, 14 dicembre 2009


Caro Babbo Natale,


per questo Santissimo Natale ti chiedo di aiutare tutte le povere scuole private che non sanno più come tirare a campare e sono costrette a chiedere tanti soldini alle famiglie. Ti prego Babbo Natale, inventati quaclosa, per esempio, non si potrebbe ridurre il budget che tutti gli anni dobbiamo destinare a 'ste inutili scuole pubbliche?


Non si potrebbe proporre alle famiglie che si ostinano a mandare i loro figli nelle scuole statali di tirarli un po' fuori loro i soldi con qualche contributo "volontario"?


Perchè semrpe gli altri?


Conto sul tuo aiuto, in compenso ti prometto crescerò mia figlia con sani principi e quando sarà più grande la manderò a fare servizio di volontariato allo Yacht Club Italiano.


 


M.S. Gelmini


 


PS. Visto che pulirsi il culo nei cessi della scuola pubblica non mi risulta essere un diritto sancito dalla Costituzione, se sei d'accordo proporrei alle mamme di portarsi la cartigienica da casa. Grazie.


 


Genova, 19 maggio 2010


Richiesto alle famiglie che mandano i figli alla scuola pubblica un primo "contributo volontario" di € 20,00 a bambino .


Inoltre, quella stessa mattina, assegnato incarico ad una mamma di andare alla Coop per l'acquisto di carta igienica in quanto i bambini, rimasti senza da circa un mese, si stavano pulendo il culo con le note del MIUR.


 


Un sentito ringraziamento alla Puerpera del Ministero della Pubblica Istruzione.

giovedì 20 maggio 2010

Non dico avere pena, compassione pietà, cordoglio, commiserazione, misericordia con compatimento, con condoglianza, con rincrescimento: non dico aver tormento, corruccio, tristezza, angoscia, lutto, pianto, cruccio: ma goduria e tripudio, in buona fede, perché solo chi muore si rivede.

Edoardo Sanguineti (Genova, 9/12/1930 - Genova, 18/05/2010)

mercoledì 19 maggio 2010


Una volta sono passata davanti a futura.
cioè, davanti a dove c'era futura. futura era un negozio di cagate tipo peluches, gadgets e minchiate varie che esisteva non so quanti anni fa. ora è solo una saracinesca abbassata da tanto tempo.
Proust ce lo insegna che basta poco, tipo sniffare l'odore di una brioche o passare davanti ad una saracinesca per scatenare improvvisamente un ricordo.
il mio ricordo legato alla saracinesca è la ludovica.
negli anni ottanta si "potevano mangiare le fragole" e si poteva andare in centro a tredicianni con l'amica ludovica.
erano sempre dei sabati e l'iter era lo stesso:  incontro davanti a bernazzoli (accessori per la casa) - bacino unto per via dell'appiccicalabbra alla ciliegia - autobus 46 che porta in centro - discesa alla stazione brignole e su a piedi per via venti settembre - arrivo nella piazza del palazzo ducale - patate fritte e cocacola al burghy (all'epoca non c'era mac donald) - negozio di caramelle per comprare le london menta e le liquirizie - passeggiata fino a piazza piccapietra affianco all'acquasola - gara di sputi (neri dovuti alle liquirizie) nelle scale della piazza - chiusura del sabato con giretto da "futura", senza mai comprare un cazzo - rientro.
futura... ci sono passata dopo più di 20 anni (enno bella, son quasi trenta)...
mi sembrava di sentire il profumo della ludovica, il mio primo vero "amore". era la mia migliore amica e a quell'età la migliore amica era quasi un amore. ero gelosa di lei. la volevo tutta per me.
mi faceva divertire da morire, era intelligente, simpatica e rideva alle mie battute idiote... mi chiamava ciccina.
era bruttina in viso, parecchio, ma aveva un corpo bellissimo. e per me era bellissima.
se lei da futura prendeva in mano un peluche lo prendevo in mano anche io.
se lei mangiava le london menta io me ne compravo mezzo chilo anche se preferivo i tacchetti.
se lei parlava un inglese perfetto io rispondevo con una canzone di madonna "laicchevvergin tec for de veri fosttaim!"
e poi lei aveva già le tette, e io no. quelle tette sono state per tanto tempo il mio incubo, avevo per loro un
sentimento di passione e invidia allo stesso tempo. erano tonde, due coppette perfette appena accennate e attraversate da vene verde acqua che spiccavano nella pelle bianca. io tabula rasa, un petto segnato solo dalle costole.
cara ludovica, maledetta ludovica... tu e le tue tette.
pensavo che a me non sarebbero mai venute. in effetti ho dovuto aspettare altri due anni prima di avere le tette tonde... e nel frattempo futura aveva già tirato giù la saracinesca per sempre.

lunedì 17 maggio 2010


Dopo una chiacchierata con due amiche che mi hanno tristemente battuta a parole (ho saputo sfoggiare solo una diarrea di "diciamo che" "cioè" "ovvio" "non so come dire" ...E DILLO, PORCA TE!) ho deciso di vivere la mia fede cristiana con maggiore serenità e leggerezza di prima, che già prima non è che fosse così rigorosa.


Stamattina per esempio, al passaggio di un carrofunebre con bara inserita, è scattato automatico il mio segno della croce.  Non avevo ancora finito di dire "e dello spirito santo" che mi sono soffermata a pensare al vero motivo per cui lo faccio: non è per dare l'estremo saluto al passeggero che viene accompagnato nel suo viaggio verso aldilà, ma un modo per scongiurare che il prossimo carro funebre non porti me.
Una vigorosa toccata di coglioni (che peraltro non ho) avrebbe la stessa valenza.
Quindi d'ora in poi basta col fingere un saluto che in realtà non è.


Se continuo così va a finire che muoio atea e fascista, ohibò.

Oggi è lunedì ma non sono io che ho sempre un umore di merda il lunedì, è il lunedì ad essere stronzo.

sabato 15 maggio 2010

venerdì 14 maggio 2010


mi sveglio indolente, fuori bolla, con il metabolismo turbato da improbabili illusioni e mi sento quasi bellissima.


ma da qualche parte arriva puntuale un calcio nel culo e sono improvvisamente inutile, ridicola e quasi stupida.


quasi triste, come quel maledetto respiro di tromba trovato per caso su youtube.


lascio lo stesso che mi accarezzi, quasi una coccola.


 

martedì 4 maggio 2010