sabato 3 dicembre 2011

Prisencolinensinainciusol


199
Questo è l’ultimo.
Me la sento.


Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisici elit, sed eiusmod tempor incidunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquid ex ea commodi consequat. Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint obcaecat cupiditat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.


Ecco.

Che poi è esattamente quello che ho fatto fino ad oggi su questo blog: scrivere 199 post senza dire mai qualcosa che avesse un senso.
Una supercazzola durata tre anni, insomma.


Solo che col tempo impari che ne hai bisogno, per visualizzare un po' meglio chi sei
e quali sono le piccole cose che ti apparterranno sempre













































Per questo ho deciso che è solo un arrivederci altrove ;)
LaSedia

venerdì 25 novembre 2011

Black notes

- ripassare capitolo 5 da pagina 202 a pagina 204 del libro di cliomakeup (paragrafo "lo smokey-eyes")

- smetterla al più presto con le giornate di sole proteine, altrimenti a natale ci tocca mettere i reni nel cestino della frutta secca, insieme alle bagigie e alle noci.
{meno 7chili a botte di sole proteine, obiettivo raggiunto [per chi lo desiderasse, sono disponibile a fornire il mio personalissimo bignami (1 pagina a font 18) che riassume le 333 pagine(*) del libro la dieta dukan]}
(*) è chiaro che non l'ho letto tutto, me lo sono fatto raccontare e poi ho scritto il bignami.

- stendere la lavatrice di tre giorni fa

- restituire 50 euri alla collega (che mi ha prestato per restituire i 50 euri dell’ufficio presi in prestito dall’ultima trasferta)

- smetterla di abusare delle parentesi. di qualsiasi parentesi.

adoro programmarmi la vita.

venerdì 18 novembre 2011

too drunk to fuck

sono senza soldi.
e questo è il massimo della profondità di pensiero che ho intenzione di concedermi alla vigilia di questa chiusura.


domenica 13 novembre 2011

panico generale

Presto, bisogna andare alla coop prima che svuotino tutti gli scaffali della farina e dello zucchero.
Chiude splinder.

venerdì 4 novembre 2011

Divieto di sosta

Questo posto dove vengo tutti i giorni non è più sicuro.
Infatti probabilmente molto presto prenderò le multe, che se non sbaglio oggi ammontano a euro =trentasei,00= ognuna, se le paghi subito, poi crescono come piante sotto la pioggia devastante che si preannuncia da noi, e se continui a non pagarle raddoppiano, e se non le paghi ancora arriva il messo notificatore - che solo quel nome da inquisizione medievale fa paura - per lasciarti il biglietto di invito per una visita di cortesia alla posta.
ci vai un sabato mattina all'appuntamento con la posta e speri che sia solo il nuovo bancomat in arrivo anche se sai che il tuo non è ancora scaduto, ma ce l'hai scritto in faccia che sei un multato, te lo leggono tutti quelli che sono in coda.
ti viene il mal di pancia mentre attendi che ti consegnino quel bustone formato A5 del Comune di Genova, e lo sai che hai fatto una cosa che non avresti dovuto fare: un posteggio di merda in un posto che non è più sicuro.
sei certo che persino la giunta comunale ce l'abbia con te, sanno
il tuo nome,
il tuo cognome,
il tuo codice fiscale,
dove abiti,
che cazzo fai nella vita.
ma se perseveri nel tentativo di sfuggire al pagamento, poi un giorno ti mandano l'ufficialegentiluomo a casa (ed è li che ti crolla irrimediabilmente la fiducia che possa arrivare uno straccio di condono) e tutte le tue cose potrebbero diventare passibili di pignoramento, ti possono portare via un sacco di roba, tranne la tv, perchè quella ormai è considerata un bene primario.
serve a tante cose la tv, serve quando sei in coda e ti diverti a contare le sue parabole sui tetti e sui balconi dei palazzi, serve per seguire telegiornali brutti e falsi mentre mangi il brodo che non hai fatto tu ma la star, serve per vedere le pubblicità dei telefoni che sono tutti intorno a te, o dei LinesE' (sempre mentre mangi il brodo) che E' la sintesi dell'emancipazione femminile, o della sky che ti rende finalmente libero di scegliere, o delle macchine con cui poi vai allegramente in giro a prender multe o degli shampii professionali,
perchè noi valiamo.
...

Un posto sicuro è il mio cesso senza finestre, un posto sicuro è quando infilo il dito nella cartina trasparente del pacchetto di sigarette e me lo solletico con l'altro dito, o quando la mia testa riposa sulle ginocchia piatte e sbucciate del mio bambino.

ma non posso posteggiare lì.

sabato 22 ottobre 2011

Grilli per la testa e canzoni alla radio

andare a dormire la sera è un po' una roulette russa, non sai mai cosa ti riserva il grande schermo del sonno.
ci sono i sogni belli e quelli che fanno male.
stridule grida nel buio ti riportano a sprazzi pensieri e ricordi che credevi perduti.
perchè si sa, un sogno è spesso il residuo di un passato che hai cercato inutilemnte di dimenticare.
per fare un esempio, stanotte ho sognato i pidocchi.
avevo rimosso che esattamente un anno fa, di questi tempi, iniziava la mia battaglia ai pidocchi combattuta sulla testa del ragazzino.
la prima squadretta si era presentata nella classe IV A all'inizio di ottobre e, tramite un veloce tam tam telematico, noi mamme avevamo creato un'allenza fatta di suggerimenti su quale prodotto potesse fuinzionare meglio.
non era mancata la tipa che si vergognava ad ammettere che la figlia aveva i piöc e chiedeva i consigli ma mica per me, eh?, è per mia cugina, poi il giorno dopo vedevi la testa della bambina con il tipico capello post-trattamento tipo cesto di vimini esploso.
"maaa... la creatura ha infilato la lingua nei buchini della B-Ticino o le hai fatto il trattamento anti-pidocchi?"
mutismo. bugiarda, te e quella zoccola di tua cugina.
Insomma il programma era questo: un giorno sì e uno anche ci si divertiva come matti a cospargere nella testa di questi poveri disgraziati gli unguenti più puzzolenti e tossici che il mercato parafarmaceutico potesse offrire, senza contare i rimedi casalinghi fatti di impacchi a base di qualsiasi tipo di condimento per insalata che manco la Ponti ha mai avuto la fantasia di inventare.
dopodichè partivano le email vittoriose delle mamme (io inclusa) che credevano di aver sconfitto i rivoltanti succhiasangue.
ma poi, puntuale nel giro di 24 ore, ripartiva a tutta la mailing list della classe un allarme che annunciava l'attacco delle nuove reclute, pidocchietti che fino al giorno  prima erano un paio lendini scampate al bombardamento.
sì, perchè oggi mica ci sono in giro i pidocchi di una volta.
quelli di oggi son preparati, è gente che ha studiato.
'sti figli di quella gran mignotta che è la natura, opponevano una resistenza mai registrata prima sui bugiardini di qualsiasi prodotto, tanto che ormai anche Nostra Signora del MIUR aveva fatto partire una circolare a tutta la scuola suggerendo di chiedere ai parassiti il famoso contributo volontario-obbligatorio per le spese di cancelleria.
la guerra mi è costata un mese di lacrime, di crisi isteriche, di smadonnamenti e 140 euro in prodotti.
quando mi sono risvegliata dal sonno, stamattina, ho ripescato dai meandri dell'armadietto del cesso l'abbacchiatore per pidocchi l'unico attrezzo che con piccolissime scariche elettriche sia riuscito a stanare definitivamente bestie e lendini dalla testa di mio figlio.
quando si dice "mi mancava il lanciafiamme", beh, le fiamme io non le ho usate, ma l'elettroshock sì.
ora beccatevi 'sto gran pezzo di tecnologia e provate a resistergli, bastardi.


_______________________________________________________________________________________


è un miracolo (o no?) che il sasso nel cielo è già una stella cometa

lunedì 17 ottobre 2011

 

se pensi per più di cinque minuti ad un titolo per un post significa che quel post il titolo non lo deve avere.
anche stamattina ero in ritardo al lavoro, miseria, e in piazza T., mentre ero ferma al semaforo, ho visto una pozzanghera di sangue per terra e una signora che stava infilando un gatto secco in un sacchetto nero della rumenta. poi chissà, l'avrà buttato nell'umido.

lì vicino, subito sopra piazza T. c'è un posto dove vivono le bambine (anche se bambine non sono) che per qualche tempo ho frequentato nei soggiorni estivi.

per esempio, la G., che mi prendeva in braccio sulla sua sedia a rotelle e ci facevamo scattare le foto insieme
la P., che aveva una lingua grande come una fiorentina da un chilo e due, e la tirava sempre fuori per farmi ridere
la R. che aveva 17 anni, la testa poco più grande di una mela e l'infermiera che l'aveva adottata le metteva sempre dei vestitini rossi meravigliosi
la E., che aveva lo sguardo di mia madre e che sapevo imboccare bene
la S., che invece mi rifiutavo di imboccare perchè non risucivo a tenerle bloccato il braccio tra le mie cosce e mi faceva saltare in aria tutta la sua sbobba
la V. che appena poteva si masturbava
la piccola C. che era stata la gemellina più sfortunata, l'altra era a casa con mamma e papà, lei, splendida biondazza, stava lì.
la M.P., che riusciva sempre a far incazzare tutti
la A., che senza le parole e solo con gli occhi mi parlava bene di dio e della vita - LEI, mi parlava bene di dio e della vita, roba da matti
ogni tanto mi sembra ancora di sentire il mix di disinfettante e merda che la mattina mi accoglieva con un pugno allo stomaco.
non c'era proprio un belino da ridere ma, chissà come, si rideva dalla mattina alla sera.
egoisticamente penso di non aver preso abbastanza.
avrei dovuto mangiarmele tutte, una razione di grazia al giorno.
magari qualche cavolata l'avrei evitata, e graziealcazzo.

anche quella pozza di sangue che ho visto stamattina è stata un pugno allo stomaco, stavo mangiando una banana e non me la son goduta.
buona serata.
buona serata una sega.

venerdì 14 ottobre 2011