mercoledì 29 settembre 2010


- mammaaaaaaaaaaaaaa!


- èèhhhhhhhhh!


- prestooooo, vieni a vedere che baghètt che mi è uscita dal culooooooo!!!



martedì 28 settembre 2010


a volte saltano alla mente ricordi nella maniera più inaspettata. stamattina per esempio mentre ero in coda in autostrada e litigavo mentalmente col mio alter ego ho visto un furgoncino con scritto C.M.E. e mi è entrata in testa la gigia per l'associazione di idee C.M.E. ?CIME  ?acquisto del materiale per fare l'impianto elettrico nell'ufficio che misi su con la gigia ?GIGIA.
la gigia rappresenta il ricordo di un fallimento.
è stata mia amica, mia collega e poi mia socia per quasi tre anni.
con lei ho avuto modo di constatare che come imprenditrice non valgo una ciolla.


ma non mi riferisco al fallimento professionale quanto a quello personale, visto che io e la gigia non ci parliamo più.


stamattina ero in macchina davanti a un furgone della CME che fa telecomandi e mi dispiacevo per l'amicizia perduta con la gigia.


comunque, cambiando argomento col telecomando, ieri ho preso un'altra mosca. è stato quando il capo mi ha detto (ridendo) che non sono all'altezza di una certa cosa... ma stai scherzando? un metro e settantasei e non sono all'altezza? vuoi che proviamo con un tacco 12?


è che certe riflessioni mi arrivano 12 ore luce dopo, mentre a prendere una mosca al volo con le chiappe ci metto un lampo.
 

sabato 25 settembre 2010


ieri temevo la solita cena scassaminchia dove si parla solo di lavoro.
e invece è stato peggio.
io e il capo siamo andati a cena con porsche-gialla 1 e porsche-gialla 2, premetto che nessuno dei due ha ovviamente fatto brillare la carta di credito, per la gioia dell'altro mio capo che non sa ancora nulla del conto, ma andiamo avanti.
Gli argomenti trattati: porsche gialle, harley davidson con aerografati i teschi, settimana bianca womanfree (stile amici miei ma di lusso),  porsche gialle, l'assurdo universo femminile visto con gli occhi di due chirurghi plastici con porsche gialla, l'assegno mensile di 2500 euri che porsche-gialla 2 passa alla ex moglie nonostante anche lei sia chiurgo plastico, calcio e porsche gialle.
che poi, se di tutto questo me ne fosse fregato qualcosa di più di un cazzo, magari avrei potuto godermi di più la delicatezza di quei funghi crudi e rucola e di quella chianina steccata al lardo.
Niente, la sottoscritta ha saputo sfornare solo un campionario di sorrisi di convenienza per tutta la sera.
ad un certo punto, per puro istinto di sopravvivenza,  tento disperatamente di buttarla sul lavoro. porsche 2 è ospedaliero o libero professionista? Chiedo con fare di quella che ne comprende la differenza.
ex ospiedaliero, da un po' di anni libero professionista. e immediatamente con sorriso ammiccante e strizzatina d'occhio si premura di specificare: in pratica ora faccio solo tette, culi e payeeyee...
io non ho capito bene,  c  r e d o  che abbia detto patate ma si è mangiato la parola e io sono un po' sorda... so che devo assolutamente dire qualcosa se volgio continuare dignitosamente la conversazione ma cosa, la butto sulla patata e faccio una battuta idiota? e se lui non ha detto patata ma ha detto ipotalamo? calo senza ritegno un bicchiere di chianti dei colli senesi tutto d'un fiato.
sorriso di convenienza coi baffi di vino e una rucola tra i denti, me lo sento.
sì, ha detto proprio patate perchè ora mi sta raccontando il suo talento nel  fare gli origami con le piccole labbra e mi spiega i "tagli" all'ultima moda.
io sorrido convenientemente, tanto la mia autostima ormai è scesa sotto le scarpe.
è fantastico vedere  come ride di gusto mentre racconta a mò di sketch  i fattacci personali dei suoi pazienti, inculandosi con gaudio etica, privacy, il buon Ippocrate e la povera chianina che giace nel suo piatto.
uh, ora si palleggiano le battute sulle differenze tra l'uomo e la donna, tipo quelle mail che arrivano in ufficio su come è fatto il cervello e quello , e cagate così. in questo momento differenze tra noi ce n'è ben poche perchè i miei coglioni sono più grossi dei loro.
una fiera della banalità sapientemente allestita sul nostro tavolo, noi donne siamo così, è difficile spiegare certe giornate amare... lascia stare. tanto rompiamo comunque i maroni.
e vai, lasedia, coi sorrisi di circostanza, questa volta devo aver sparato pure qualche supercazzola prematurata mentre disegno imbarazzata dei fiorellini sul tavolo con le briciole di pane. il mio capo tenta di intervenire dicendo che io invece sono buona e probabilmente non rompo il cazzo a mio marito.
porsche 2 a questo punto è lieto di rivelarci che lui è single per scelta (mi piace da matti questa, quasi quanto i suoi gemelli a forma di teschio) da 4 anni, non sa fare una mazza in casa tranne cucinare e quindi ha investito nella donna della sua vita che è la colf filippina che gli costa circa 400 euro alla settimana, uè, se pensi che una donna a portarla fuori una sera ti costa 100/150 euro... la faccio venire a casa e cucino io, figa, e poi pulisce la donna della mia vita.
Lasedia: sorriso di convenienza, tasso alcolico nel sangue ormai irrecuperabile.
ma è il bicchierino di grappa morbida  finale che dà la svolta, il mio complice.
porrsche 1 conclude dicendo: il problema di voi donne è una grande insoddisfazione di base.
"sticazzi" vorrei biascicare con la palata di cemento armato che ho in bocca.
ma non esce quella parola, mi esce: - di massa...
e lui: - no, cara, ho detto di base.
non capisco perchè ho detto di massa, evidentemente dovevo per forza sparare qualcosa ma il rutto libero mi pareva poco consono, tuttavia devo improvvisare qualcosa perché tutti stanno aspettando lo spiegone.
- eh ho capito. e io dico di massa.  prendi lui per esempio,  ti sembra soddisfatto uno che riesce a realizzare il rapporto con l'altro sesso rompicoglioni solo tramite l'unica che non glieli rompe, ossia la sua colf filippina? (e che non gliela molla nemmeno, volevo aggiungere, ma la grappa purtroppo era finita).


 sorrisi di circostanza.


la carta di credito esplode, perdonaci capo.

giovedì 23 settembre 2010


sotto alla mia loggetta c'è un giardino.


oltre la delimitazione del giardino inizia il bosco che anni fa, a febbraio del 2005, prese fuoco per colpa di qualche stronzo.


fu un incendio abbastanza devastante, ci vorranno almeno 50 anni prima che bosco e sottobosco riprendano l'aspetto di un tempo.


 


 


(sono certa che quando tornerò non troverò più la mia casa ma prima di uscire prendo cose a cazzo, la maggior parte delle quali totalmente assurda - tra cui la bibbia, mi chiedo ancora oggi perchè.


piango e cerco di spingere i 12 chili di aldo dentro alla gabbietta, la sua ciccia sborda da tutte le parti.


il ragazzino non ha neanche quattro anni. sia io che tre/quarti abbiamo le mani occupate e nella foga dell'uscita, mentre scendiamo le scale e io continuo a frignare insopportabile come una vespa a tavola, non ci rendiamo conto che il ragazzino è ancora troppo piccolo per trottare da solo in una situazione del genere e implora "qualcuno che mi tiene la manina?".


qualcuno gli tenga la manina, imbecilli.


detesto l'idea di non avergli tenuto la manina quella volta.)


 


 


casa nostra sta benone. a volte guardo il bosco e penso che abbiamo avuto culo.


poi mi affaccio dalla loggetta e guardo sotto, oltre la delimitazione del giardino dove inizia il bosco. vedo delle rose e mi chiedo se possano le rose nascere spontaneamente in un bosco. ma forse le ho seminate io per sbaglio.
le cose belle le faccio sempre per pura casualità.












 

mercoledì 22 settembre 2010


a siena non si trovano due cazzo di camere per domani sera.


imperativo categorico: risparmiare.


il capo vuole stare in centro ma non troppo, vicino alle scotte ma non troppo, tre stelle ed economico ma che non gli faccia venire la tristezza perchè il cesso ha la doccia con la tendina di plastica e i pesciolini disegnati.


penso che gli proporrò di portare la mia fantastica tenda 4 posti e di piantarla davanti alle scotte. porto anche la tenda cucina e il tavolino da campeggio con sedie attaccate, così invitiamo a cena quel cliente simpatico e discreto come la sua porche(*) gialla. farò una bella grigliata, sì.


problema depressione da tendina di plastica della doccia è così risolto: il cesso manca proprio, si va a pisciare nei bagni del policlinico.


mi hanno assunta per le mie capacità di problem solving.


(*) correzione del 23/9/10: porsche, si vede che non ho molta dimestichezza col mezzo.

martedì 21 settembre 2010



ore 12.17
- razzi, avanti, metti giù quel telefono.


- ma veramente... dovrei fare una telefonata... di lavoro...


- e allora muoviti, che dobbiamo cantare dancing queen.


- ...sì...scusa...


 






 

lunedì 20 settembre 2010

ora qualcuno vuole spiegarmi (se non ci pensa direttamente l'interessata) come mai ogni volta che cerco di intavolare un discorso serio con la mia collega, questa alza la mano e mi dice che deve andare a cagare?

domenica 19 settembre 2010

fin da bambina ho sempre desiderato lavorare in ambito sanitario e sono quasi certa che non fosse solo colpa della pericolosa influenza che candy candy ha esercitato sulla mia generazione. a pensarci bene, però, è stato meglio che casualmente abbia percorso una strada diversa; diciamo che l'ambito sanitario in un certo senso lo frequento, ma non è la scena che calco da protagonista.
se io sbaglio qualcosa nel mio lavoro mi aprono il terzo occhio o al massimo mi licenziano. ma nessuno muore.
Con il mio carattere faccio già fatica ad alzarmi la mattina col pensiero che se non mando una mail in tempo mi scade un'opzione, figuriamoci sapere che se mi sveglio col belino storto uno ci rimette le piume.
Venerdì col capo eravamo da dito-tronco.
dito-tronco è simpatico e l'aspetto da babbo natale me lo rende ancora più caro.
ci offre sempre il chinotto, che io preferisco di gran lunga alla cocacola, e la sua segretaria ha la voce di calimero, quindi facilmente adorabile. L'unico problema è che ama concludere le nostre riunioni mostrandoci le foto dei suoi casi più raccapriccianti con lo stesso entusiasmo con cui il mio ragazzino tedia gli amichetti con i suoi trofei di karate.
Il trofeo di venerdì era particolarmente agghiacciante.
Foto della testa del signor mario (nome di fantasia, e che fantasia!) prima di un intervento:  lingua di fuori, tumefazioni qua e là, un occhio che sembrava un uovo al tegamino e attenzione: una cannetta, credo di plastica ma non ci giurerei, che penetrava a sinistra del suo collo, più o meno sotto al lobo dell'orecchio, ed usciva dalla parte opposta nella tempia destra, diciamo  all'altezza dell'occhio al tegamino.


La radiografia mostrava perfettamente la testa del signor mario attraversata in diagonale dalla cannuccia. Un casino del genere un comune mortale manco se lo immagina finchè non lo vede.
dito-tronco  ci ha raccontato che questo pover'uomo stava passando la domenica pacifico nel suo orticello in cima ad un albero e, cadendo, si era infilzato la crapa con la cannetta dei pomodori come fosse uno spiedino. quelli del 118 avevano dovuto tagliare buona parte della cannetta perchè era talmente lunga da rendere impossibile l'accesso del signor mario sull'elicottero.

ora dico, ma ve lo immaginate il sangue freddo che bisogna avere quando una bella domenica ti trovi a dover risolvere una porcata di queste dimensioni che il destino decide di rifilare al fortunato di turno (il signor mario), e in pochi minuti, dico, pochi minuti devi decidere cosa fare, da dove iniziare e che procedura seguire?
roba da matti.  che metti lo sfortunato caso che sia io a trovarmi di fronte al signor mario e i suoi pomodori con cappa verde, cuffietta e museruola in bocca, le braccia alzate in segno di onnipotenza e i guanti da chirurgo, cosa ci scommettiamo che invece del bisturi mi faccio portare una pistola così lo finisco del tutto e non soffre?
Macchè, per lui  probabilmente qualsiasi caso è come un sudoku difficoltà 5, basta mettersi lì con la santa pazienza e piano piano si risolve; e infatti il buon dito ce l'ha fatta, il signor mario oggi non ha nessun danno cerebrale, è tuttapposto, gli ha pure salvato l'occhio di bue.



avevo la pelle d'oca ed ero sconvolta ma la cosa che mi ha lasciata più attonita è che mentre dito ci mostrava la foto del dopo intervento io mi sono scoperta a chiedermi che fine avranno fatto i pomodori dell'orto quando il signor mario è tornato a casa...


mah.
che belle le 17.24 di domenica sola a casa mentre il marito e il ragazzino sono a buttarsi da qualche dirupo con la bici!


 


sento che domani scoprirò di aver fatto scadere un'opzione importante. 

 


feel sick and dirty, more dead than aliiiiive


sabato 18 settembre 2010

...ma belin, a te non piaceva il jazz! O sbaglio? E dammi una merda di cenno porcazzozza! :P


venerdì 17 settembre 2010


a me mi piace il 17.


certo, per una superstiziosa come me non è che sia uno sballo svegliarsi la mattina sapendo che è venerdì 17.


comunque sia trovo che il 17 sia un numero molto elegante, ovviamente femmina e di colore nero.


secondo me i numeri hanno un sesso.


l'uno è maschio, il due è una bambina, il tre è maschio, il quattro è maschio, il cinque è femmina, il 6 è femmina (un po' datata e cicciottella), il 7 è una gnocca, l'8 e il 9 maschi, il primo buono e il secondo stronzo.


lo zero è dio, che determina un punto di inizio verso ogni direzione, positiva o negativa.


il numero che odio di più è il 360, perennemente nella bocca di tutti con 'sta storia dei 360 gradi. ci deve essere sempre qualcosa che è a 360 gradi, e che palle, baaasta.


poi c'erano quei due sfigati, il mio omonimo lasedia e lattepiù, che stavano a 360 kilometri di distanza e per almeno un anno e mezzo ce l'hanno zampettato a dovere.


il numero che amo di più invece è il 12.


sarà perchè un giorno 12 di qualche anno fa ho avuto la sensazione di tenere il mondo in mano.


buon venerdì 17, amici.


ora vado da ditotronco, il nostro miglior cliente.

mercoledì 15 settembre 2010


Una caratteristica tipica del rapporto con mia madre riguarda la roba che lei è convinta di avermi prestato.

io ho sempre qualcosa da restituire a mia mamma.

situazioni del tipo


- ah. rivoglio quel tavolino pieghevole che ti ho dato quattro natali fa (...in genere si tratta di prestiti risalenti al tempo profondo di cui non ricordo nemmeno l'esistenza)


- senti, mi riporti la mia pentola a pressione che volevo fare lo spezzatino? (...altre volte si tratta di cose che mi sono state regalate per il matrimonio (quindi mie da circa 14 anni) e che io ho prestato a lei ma lei, RESTITUENDOMELE, in realtà me le ha PRESTATE perchè nel frattempo sono diventate sue)


oppure


- vorrei riavere indietro la glassa per decorare le torte che ti avevo imprestato per il compleanno del ragazzino (...questo è il classico caso di prestiti finiti irrimediabilmente nell'intestino di qualcuno, quindi difficilmente restituibili se non in altra forma).


e infine:


- mi porti lo zainetto che avevo dato al ragazzino per fare la gita con gli scout? (...esempio di prestito di oggetti orrendi che il mio dolce tre/quarti caccia nella rumenta pensando siano vecchi omaggi della postalmarket chissà come atterrati in casa nostra, mi fa d'un incazzare quando fa così che lo declasso a un/quarto).


 


in ogni caso, tutto ciò è decisamente frustrante perchè sembra che il 99% della roba che lei non trova in casa sua deve per forza averla imprestata a me, e il restante 1% non era un prestito ma un regalo che però ora le torna utile.
a nulla serve dirle che scommetto le mie tube di falloppio che quella roba in casa mia non c'è mai stata o non c'è più, perchè ciò per lei significherebbe darle della rincoglionita. quindi per non sconvolgere troppo gli equilibri madre/figlia corro a comprare un sostituto del maltolto per "restituirglielo".


 


sono giunta alla conclusione che quando tirerò il gambino e i miei cari dovranno smantellare la mia casa, salterà fuori un tavolino pieghevole, una pentola a pressione che un tempo fu mia e poi non fu più mia, un avanzo di glassa coi vermi e un cazzo di zainetto color brodo.


e toh, magari pure un libro dal titolo verso la mecca, che sono certa di non aver mai ricevuto in prestito checchè se ne dica, ma quella è tutta un'altra storia.

martedì 14 settembre 2010

mi sto preparando per un incontro all'ultimo sangue nell'ufficio del capo.
l'avversario è una tizia che viene da milano.
ho già le nocche fasciate, il paradenti, la sputaccheira al mio fianco, sono andata in bagno due volte e saltello sulla scrivania mentre il capo mi incita.
il ring è già apparecchiato con mezzo chilo di focaccia.
doveva essere qui alle 10 e sono già le 11 e tre minuti.


ecco ci siamo.
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prima ho dimenticato di fornire il piccolo particolare che durante l'incontro eravamo 4 contro 1.
È che a noi ci piace vincere facile, ponzi ponzi popopò.


solo che non sono così certa che abbiamo vinto noi...

lunedì 13 settembre 2010


ieri mio fratello doveva farci vedere il suo nuovo runco o come cavolo si chiama, comunque una figata, con quello sembra di essere al cinema, persino una trasmissione condotta da paola perego diventa quasi piacevole.


per mettere alla prova il runco con megaschermo abbiamo visto un documentario di History Channel sulle origini della terra, partendo da 4,5 miliardi di anni fa per arrivare ai giorni nostri (dolce tre/quarti, al 4,4 miliardi di anni fa ronfava già).


bello, eh, per carità. ma il problema è che con 'ste robe mi si riaccende l'antica percezione di disagio cosmico, l'angosciante consapevolezza della precarietà con cui la razza umana tutta dovrà fare i conti.


il discorso è questo, io circa un anno e mezzo fa ho passato un periodo merdoso in cui ho letteralmente perso quel poco lume della ragione di cui sono dotata; è impossibile dichiarare qui davanti a tutti il motivo di tale crisi senza dovermi sotterrare dalla vergogna: per farla breve, ho fatto parte dei tanti coglioni che si sono fatti influenzare da tutte le minchiate che circolano sul 2012. all'epoca passavo i periodi di cazzeggio lavorativo a pascolare per siti con l'unico scopo di convincermi che stavamo tutti per prenderci nel culo qualcosa a scelta tra l'onda quantica e nibiru.


in ufficio cominciava a diventare difficile far credere che stessi facendo un preventivo su excel con le cuffie inforcate e la faccia spiritata davanti alle interviste a bob dean su youtube.


una volta mi sono persino messa a piangere, mentre la mia collega tentava invano un esorcismo. prima di uscire dal tunnel, sono riuscita anche a riscattare in anticipo l'assicurazione sulla vita che sarebbe scaduta nel 2013, perdendoci dei soldi ovviamente, ma meglio pochi e subito che saperli galleggianti tra tre anni nel nuovo panthalassa.


non scherzo se dico che ho ancora nella barra dei preferiti di explorer, insieme ai siti di shopping on line, una cartella che ho nominato "da paura!!" nella quale ho raccolto ogni tipo di materiale classificato in scienza, fantascienza e fantacazzata, che va dalle solite profezie maya che ci hanno rifilato in tutte le salse all'inquietante banca dei semi sepolta sotto i ghiacci dell'artico, passando per tutto quello che solo una mente disturbata può sopportare.


penso che un bel giorno sia intervenuto in mia salvezza il mio istinto di sopravvivenza, che abbia chiuso in un cassettino del mio cervello la cartella "da paura!!" e abbia buttato la chiave giù per l'intestino in modo che seguisse lo stesso iter dei pasti consumati quel giorno. in fondo trattasi di merdate e niente più.


come potete ben constatare oggi sono una donna serena e molto sana di mente che esercita l'attività di ultracazzeggio lavorativo sul proprio blog, su quello degli altri o al massimo su facebook.


peraltro, parlando di precarietà cosmica, c'ho già da pensare alla precarietà del mio contratto di lavoro che secondo i miei calcoli - considerando che siamo nel 4° katun e quasi nel 13° baktun e senza dimenticare che l'allineamento del sole nella via lattea potrebbe scatenare un'inversione dei poli magnetici nonchè il passaggio dell'equinozio di primavera dalla costellazione dei pesci a quella dell'acquario, e considerando infine che il moto di precessione della pancia della collega durerà ancora due mesi circa dopodichè uscirà dall'asse della maternità dopo almeno 6 mesi dalla data del parto -  dovrebbe scadere proprio nel 2012.



comunque il runco di mio fratello funziona bene, peccato che mi sia già spesa i soldi dell'assicurazione se no me lo prendevo anch'io.

venerdì 10 settembre 2010


ieri sera, festa dell'unità in porto antico (ok ok, adesso si chiama festa democratica), io, dolce tre/quarti (che nei giorni scorsi lo avevo declassato a dolce metà perchè mi ha fatto incazzare), ragazzino e mamma matrona, funghi fritti, funghi al funghetto e cozze in guazzetto, subito dietro al nostro tavolo una tavolata capitanata da enrico letta.


terminata la cena facciamo per alzarci e la mia mamma madre matrona ci dice "scusate un attimo devo fare una cosa". UNA cosa? pagare il conto non credo proprio e prima che riesca chiederle CHE COSA, la vedo avventarsi col suo passo claudicante verso il tavolo dietro, tre quarti ha già intuito qualcosa e scappa, il ragazzino lo segue sfrecciando tra i tavoli con il monopattino e io inorridisco davanti alla scena che mi si presenta davanti: letta sta portando alla bocca il suo fungo fritto mentre mia madre con una pacca sulle spalle pronuncia le seguenti parole "piacere di conoscerla. e mi raccomando, TIRATE FUORI LE PALLE."


a sconcertarmi non sono tanto le facce scolvolte degli altri commensali o la forchetta di letta ancora sospesa a mezz'aria in attesa di entrare in una bocca spalancata, ma il suo "va bene" sussurrato, terrorizzato, sconsolato e obbediente, mentre mia madre soddisfatta di quella che secondo lei è stata una piacevole conversazione politica con l'attuale vicesegretario del partito democratico, avanza verso di me con fare vittorioso...


la sua incontinenza verbale inizia a farmi paura.

mercoledì 8 settembre 2010


stamane al risveglio avevo lo stesso stato d'animo che ha un bambino quando viene accompagnato all'asilo in una piovosa mattina di inizio gennaio, il natale è bello che andato, ha sonno, vorrebbe stare con la sua mamma oggi particolarmente carina e coccolosa, l'amichetto del cuore è in settimana bianca, la maestra in piena sindrome premestruale è incazzata come una tigre del bengala e l'odore in giro gli suggerisce che è giornata di riso col pomodoro che nemmeno uno tsunami riuscirebbe a far scendere giù dall'esofago.


sarà la riunuione di merda di ieri mattina, sarà lo scravassone di pioggia che ha paralizzato la città e io c'ho ai piedi i sandalini o saranno i diti con gli unghi rotti ma oggi proprio...


oggi proprio. punto.


mamma, riportami a casa.
- mami, come è andata la riunione a milano con quelle persone che c'avevi paura?
- eh  insomma... poteva andare meglio, amore.
- oh. è che ti sei dimenticata di togliere la suoneria con le scuregge?


martedì 7 settembre 2010


ammetterlo mi fa sentire una mamma un cicin fuori luogo, ma la verità che le tradizionali feste pomeridiane di compleanno dei bambini mi sono sempre state parecchio sul culo.


io sono più per i buffettoni serali fatti in casa con vecchi amici, arrosticini grigliati e birra a fiumi, dove i bambini dopo aver azzannato un paio di spiedini non li vedi più fino a che non è ora di cacciare tutti fuori di casa. 


domenica pomeriggio invece mi è toccato, ho dovuto portare il ragazzino alla festa di un amichetto presso il solito oratorio, con i soliti panini rotondi alla nutella, i soliti pop corn e la solita torta di pasticceria con il disegno di un cazzo di cartone animato fatto con la pasta di mandorle. a 'sto giro, poi, non conoscevo un cane di nessuno, il dolce tre/quarti era ovviemante assente per lavoro e dopo la prima mezz'ora a far finta di essere interessata a come i marmocchi, tranne il mio, giocano bene a pallacanestro, avrei passato il tempo a tagliarmi le vene con un coltellino di plastica o ad affogare i dispiaceri nella sprite.


ho anche pensato di tirare fuori dalla borsa il mio fido iphone (ebbene sì, habemus iphom!) per giocare a piante contro zombi, visto che son tre giorni che non riesco ad ottenere il riconoscimento che, ironia della sorte, si chiama proprio Festa con Popcorn, cioè sconfiggere due orge di zombi in un singolo livello usando solo le sparapannocchie, ma considerando le imprecazioni che questa oggettiva difficoltà riesce a cavarmi dalla bocca, mi sembrava poco carino nei confronti della Lisa e delle sue gentili ospiti.


allora ho optato per una più conveniente conversazione sui bignè al cioccolato fatti dalla nonna del festeggiato.


erano strepitosi, non c'è che dire, la cosa particolare è che avevano come decorazione una specie di arancino cinese candito.


quando avrò tempo che avrò terminato il quadro malefico di piante contro zombi devo provare a farli.


a proposito, se nel frattempo qualche blogger ha preso il riconoscimento Festa con Popcorn, mi faccia sapere come ci è riuscito (e non è l'unico riconoscimento che mi manca).


Grazie e ossequi.






 

lunedì 6 settembre 2010


- ragazzino, la mamma ha un segreto, ma guarda che è un segretone vero, eh? che non devi dirlo nemmeno alla nonna per adesso.


- sìììì???


- sì, un segreto carino, sai, lo sappiamo solo io, la zia ia e la betta (mia nipote, ndb)


- sììììììì?????????


- sì, e non devi dirlo a nessuno perchè la betta ha voluto dirlo solo a noi, ok?


- ok...
-
il segreto è che la betta ha finalmente un fidanzato!


- ah.


...
... ...


...ma il fidanzato lo sa?

venerdì 3 settembre 2010







è più o meno in questi giorni che Di Là ricorre una specie di anniversario, chiamiamolo così.


ecco, questo è un pensiero per una donna che ho conosciuto a malapena, moglie e mamma.


ed è anche un pensiero per il suo amore, che un tempo fu un mio caro amico, e per i loro due uccellini che hanno ali più grandi di me.