mercoledì 9 giugno 2010


mi sono appena data lo smalto in ufficio nascondendomi dietro al monitor.


peccato che nell'arco di un nanosecondo l'aria si sia impestata dell'odore acre dello smalto.


tutti stanno facendo finta di niente.


come quando c'è tanta gente in un ascensore e qualcuno molla una scoreggia.


tutti fanno gli ndifferenti, non c'è nessuno che si mette ad urlare "oh, chi è che ha scoreggiato?"... nossignore, iniziano a muoversi nervosamente, a guardarsi i piedi e poi le luicine che si accendono ad ogni piano, qualcuno tossisce e appena si spalancano le porte tutti fuori a respirare a pieni polmoni.
chi cazzo è il colpevole nessuno lo saprà mai.


la stessa cosa qui: tutti si stanno chiedendo chi ha osato darsi lo smalto alle 10.12 del mattino presso la propria scrivania.


tengo la testa bassa. secondo me dalla faccia che faccio si vede lontano un chilometro che sono stata io.


ma non c'ho voglia di fare outing.


scrivo aspettando che si asciughi, poi posto e poi devo darmi l'altra mano.


quasi quasi oggi pulisco la tastiera che ha le briciole e la polvere fra le lettere.


il mio ex capo anni fa ci fornì di pennello e voleva che tutte le settimane spennellassimo la tastiera. mi urtava da matti quando aveva 'ste manie.


però quanto bene ho voluto a quell'uomo. dico sul serio.


poco tempo fa mi ha chiesto di tornare a lavorare per lui, ho sofferto molto prima di prendere la decisione di non tornarci.


mi chiedo se ho fatto bene.


mi chiedo se non sono stata un'idiota a dirgli di stare comodo e non propormi nemmeno un aumento di stipendio, per non patire lo stress di dovermene andare da qui.


sono proprio figlia di mio padre, sorella di mio fratello e nipote di mio nonno, e ho detto tutto.


perchè l'ho fatto non lo so, forse perchè non è il momento giusto di fare cambiamenti, forse perchè qui davanti al mio uffucio trovo sempre parcheggio, forse perchè il capo mi fa ridere, o forse perchè con la mia collega condivido il metabolismo. lei oggi non c'è. a lei l'avrei detto che mi sono data lo smalto.


e lei mi avrebbe detto "pssssst.... passalo anche a me quando hai finito".


mio dio, forse non si capisce ma oggi ho proprio un umore del cazzo.


ho finito, si è ascugato.


ora mi butto sotto al monitor e mi dò la seconda mano, credo di riuscire a farla franca anche questa volta.


 


ah, dimenticavo, lo confesso solo qui che non mi conosce nessuno: stamattina ho scoreggiato in ascensore.

7 commenti:

  1. anch'io mi dò lo smalto in ufficio...peccato che, essendo sola, non ci sia molto gusto... :(oggi per il nervoso però mi sono mangiata le unghie...molto carino il tuo blog, l'ho trovato per caso, spero che l'intrusione non sia troppo fastidiosaf.

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  2. tutt'altro, f,  anzi vieni quando vuoi!un pensiero affettuoso alla tue unghie mangiate, per purtroppo faranno una brutta fine!

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  3. niente di appariscente: rosa pastello.ora sono troppo lunghe per mettere il nero, che è tra i miei preferiti, ma solo quando le ho corte.

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  4. in alternativa all'ascensore, sono perfette anche quelle sull'autobus o sulla metropolitana o sull'aereo!Grazie dell'appoggio, ABOY (all because of you diventa A BOY, te ne eri accorto?)

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  5. O bella questa...non me ne ero accorto no...  un ragazzo... ma pensa te quando tutto questo succede a causa tua  (all because of you ) e' perche' in fondo sei ancora un ragazzino...  sono sconvolto dal messaggio che si celava all'interno di un nome scelto con tanta cura allora... grazie, mi hai aperto gli occhi sai.. ( mamma che sberla... )

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  6. eh eh! fubba, vero? sai com'è, sono i vantaggi dell'autismo!

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