lunedì 7 giugno 2010


Ieri ho portato il ragazzino alla mostra organizzata dalla sua scuola elementare, intitolata I cent'anni di (nome della scuola), munita di macchina fotografica.


io che tollero a malapena una mostra di fumetti, devo dire di averla trovata interessante: materiale iconografico e fotografico, cartelloni fatti dai bambini che narrano il passaggio dei loro predecessori in quegli stessi saloni affrescati, solita esposizione di penne e calamai, pagelle dell'epoca del fascio (tra cui quelle di mio padre!), registri scolastici, quaderni, libri didattici and so on.


Cazzeggiando per l'esposizione, attira la mia attenzione un libretto, di cui posterò la foto quando avrò tempo di scaricarla dalla macchina(*).


 


(*) leggi: non sono capace neanche di scaricare una merda di foto, la posterò quando la scaricherà il mio signore&padrone.


 


Il titolo è: Il Libro della Terza Classe Elementare


Edizioni: La Libreria dello Stato - Roma A. X


Dentro, un'iscrizione a mano: il nome del "giovane" proprietario del libro e l'anno scolastico 1932/1933.


 


mecojoni, chissà quali insoliti contenuti nel libro antenato di Tutti in bici 3 volume linguaggi storia, geografia, tecnologia e informatica !


Lo sfoglio e mi imbatto in un curioso raccontino stile libro cuore, che fotogrago furtivamente per non farmi beccare così interessata alla sezione "Piccoli fascisti crescono".


L'antefatto non riesco a farlo entrare nell'inquadratura della macchinetta, pazienza, posto la novella da dove parte la fotografia (PS. da tenere sempre a mente che tale racconto è destinato a bambini di 8 anni):


 


(...)


- chi gliel'aveva tagliata? - domandò Cherubino


- i comunisti


- io ho sentito parlare dei comunisti ma non so cosa siano - disse Cherubino


Sergio e Anselmuccio si misero a ridere per l'ingenuità del loro compagno.


- i comunisti - spiegò il Signor Goffredo (credo fosse l'emilio fede dell'epoca, n.d.blogger) - sono persone che non rispettano l'ordine, e l'ordine è il benessere non soltanto dell'individuo, ma anche della società umana; e soprattutto non comprendono i diritti altrui conquistati con il sacrificio.


- Non capisco - disse Cherubino (niente da fare, chist'e proprio scemo, ndb)


- Fa conto: tu copi il problema di aritmetica che ha svolto Sergio con fatica. Il maestro ti chiama e con faccia tosta dici d'averlo fatto tu.


Fai una bella figura con la fatica di Sergio. Ecco che sei un po' comunista.


 


non posso dire di essermi ribaltata in quel momento, perchè sarebbe un'ignobile balla, ma, giuro, posso dire di averlo fatto a scoppio ritardato all'uscita dalla mostra inciampando sui pantaloni larghi nel bel mezzo di un attraversamento pedonale - "mamma, che figura di merda" è stato l'unico commento dell'infame mentre mi trascinavo a carponi alla fine dell'attraversamento.


 


comunque, diciamoci la verità. c'è poco da ribaltarsi e c'è anche poco da ridere. anche a distanza di 80 anni, quando pensiamo che di strada ne abbiamo fatta e tanta, basta guardarci intorno per accorgerci che la madre dei signori Goffredo è sempre pregna...


 


alla prossima puntata con un altro avvincente documento fotografato alla mostra.

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PS del giorno dopo: questa sopra sarebbe la foto promessa, ci ho smanettato tutto il pomeriggio per postarla.
e lo so ci vuole un po' di fantasia per vedere la copertina del libro in una ics (X) rossa, ma purtroppo di meglio non sono riuscita a fare... c'aggia fà.

4 commenti:

  1. e se ci pensi bene con la Gelmini si vuol ritornare a una scuola così

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  2. Quindi se tanto mi dà tanto i giudici, che sono comunisti, fanno bella figura con le fatiche del presidente e dei suoi compari.Interessante :D

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  3. è veroooo... facce toste!!

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  4. Mi sono ribaltata dalla sedia ... sai perché? beh perché ci siamo quasi eh! tra poco sentiremo questi esempi uscire dalla bocca dei nostri figlioletti adorati!! sgrunt! Black

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