ieri alla coop dovevo fare tanta pipì, ma tanta.
entro, salgo le scale, ci sono due bagni, uno per disabili e uno normale.
trovo quello normale chiuso a chiave.
scendo le scale, vado al punto d'ascolto (che sa tanto di confessionale) e confesso che devo fare tanta pipì e ho bisogno delle chiavi.
le chiavi? non so se le abbiamo noi, forse deve andare a chiedere al casottino davanti alle casse. però prima provi queste.
prendo queste, salgo, provo, non si apre, riscendo.
le riporto al confessionale. attraverso tutta la coop per arrivare al baracchino.
no, non le abbiamo le chiavi ma dovrebbe essere aperto. no? allora provi alla cassa numero 3.
la cassa numero 3 sta lavorando al carrello di uno che in guerra deve aver patito tanta fame.
finisce il conto di 144 euro, chiedo le chiavi, non le ha, le aveva ma le ha date al baracchino, non sono al baracchino?
no, non sono al baracchino, cazzo, e io mi sto orinando addosso.
torno al baracchino zoppicando con le gambe incrociate, mi sembra più dignitoso e femminile che stringere tra le mani la patta dei jeans.
scusi le chiavi? ma secondo me è aperto, è sicura che non lo sia?
ritorno sacramentando verso il confessionale, salgo le scale, è ovviamente chiuso.
ma in quel momento ho un dubbio atroce.
abbasso la maniglia della porta a fianco (il bagno per disabili) che si apre.
che cos’è il genio? è fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione, diceva il melandri.
dote che evidentemente io non posseggo.
la coop sei tu, ma a pisciare te ne vai a casa tua.